BERESHEET LA SHALOM TEATRO ARCOBALENO

Stampa 2009

UNA CULTURA IN TANTE CULTURE

Silvia Haia Antonucci

LE RELAZIONI
di

CONSIDERAZIONI
FINALI

 

 
 

 
“UNA CULTURA IN TANTE CULTURE”
RASSEGNA RAPPORTI - Una Cutura in Tante Culture IV
Il corso per insegnanti e studenti promosso dall'ADEI -WIZO

IMPARARE DALLA SOCIETÀ ISRAELIANA COME CONVIVERE TRA CULTURE DIVERSE

I livelli di antisemitismo in Europa stanno aumentando ed anche in Italia non è facile parlare di Israele senza suscitare aspri dibattiti sulla sua politica, che spesso nascondono un feroce antisemitismo.

Anche per questo motivo, il corso organizzato da Ziva Fisher con il contributo dell'8x1000, ormai arrivato al 4° anno, rappresenta un momento significativo nei rapporti tra i due paesi.

Si tratta di un corso rivolto a studenti ed insegnanti, svoltosi a Roma, Firenze e Milano, intitolato
“UNA CULTURA IN TANTE CULTURE. PROGETTO SULL'INTEGRAZIONE DI ALUNNI DI ETNIE DIVERSE NELLA SCUOLA”, diretto da Edna Angelica Calò Livné, ebrea romana immigrata in Israele quando aveva 20 anni, che pone al servizio dell'Italia le sue doti di educatrice.

Da 8 anni è l'animatrice di un progetto teatrale che unisce ebrei e musulmani. Israele, crogiuolo di culture, fin dall'inizio ha dovuto affrontare la sfida di far convivere persone provenienti da paesi diversi, riuscendo a superarla in modo davvero sorprendente.

Con il 30-40% di studenti stranieri, l'Istituto di istruzione superiore “Leonardo Da Vinci” è risultato il luogo ideale dove iniziare tale progetto.

Sono intervenuti alla sua presentazione, oltre a Vincenzo Muzi, Preside dell'Istituto, Pamela Priori (Ambasciata di Israele), Anna Piperno Soliani (Ministero della Pubblica Istruzione), Livia Genah (Regione Lazio), Anselmo Calò (UCEI ), Ruth Dureghello (Comunità ebraica di Roma) e Roberta Nahum (Presidente nazionale dell'ADEI).

Tutti hanno sottolineato l'importanza di lavorare sui ragazzi che ancora non hanno sedimentato i pregiudizi creati dagli adulti. È stato anche proiettato un filmato realizzato dalla Calò, intitolato “Giù le maschere”, che ha mostrato come, attraverso l'arte, sia possibile tentare di superare le diffidenze, gli odi, i rancori, o, comunque, creare un terreno comune per incontrarsi.

Il corso è stato accolto molto favorevolmente da studenti ed insegnanti che hanno affollato gli incontri, ed hanno seguito con entusiasmo le parole della Calò che ha saputo motivarli e stimolarli, anche a Firenze, malgrado l'incontro si fosse svolto nella scuola occupata dai ragazzi in protesta contro le riforme attuate dal Governo.

Particolarmente significativo è stato il caso di Milano dove, su 70 ragazzi partecipanti, solo 10 erano italiani mentre gli altri provenivano dai paesi più diversi: una conferma ulteriore dell'importanza e della necessità di tale corso, ed un'ottima occasione per mostrare un lato di Israele troppo spesso ignorato da una cattiva informazione che privilegia lo scoop basato sull'odio e sul dolore.

Silvia Haia Antonucci

Una Cutura in Tante Culture IV - LE RELAZIONI
di Paola Sonnino, Gianna Camerini e Anna Curiel, Stefania Zevi

ROMA Istituto Superiore Tecnico Leonardo Da Vinci 12 ottobre 2009

Lunedì 12 ottobre 2009 presso l'Istituto Superiore Tecnico Leonardo da Vinci, in via Cavour 258, al centro di Roma, si è svolta la presentazione ed effettuazione del progetto sull' "integrazione di alunni di etnie diverse nella scuola" (IV edizione) promosso dall'ADEI-WIZO e realizzato con il contributo dell'8 per 1000 dell'UCEI e patrocinato da: Ambasciata d'Israele, Ministero della Pubblica Istruzione, Regione Lazio, Provincie di Roma e Firenze, Comune di Roma e dalle Comunità ebraiche di Roma, Firenze e Milano.

Quest'anno l'esperianza condotta dalla docente Angelica Calò Livne, residente in Israele e di madre lingua italiana, è stata rivolta agli alunni degli istituti tecnici superiori statali di Roma, Firenze e Milano ed anche a quelli di una Università fiorentina, nei giorni 12 ottobre (Roma) 13 e 14 ottobre (Firenze) 15 ottobre (Milano), dopo l'esito positivo dello scorso anno presso la scuola media ebraica A.Sacerdoti di Roma.

Alla presentazione è intervenuto il Preside dell'Istituto prof. Vincenzo Muzi che, in qualità di ospite, ha dato inizio ai lavori accogliendo nell'aula magna, pregevole ed antica sala marmorea, i rappresentanti delle diverse istituzioni presenti:  Ziva Fisher (ADEI-WIZO) Daniela Priore (Ambasciata d'Israele) Anselmo Calò (UCEI) Anna Piperno (Ministero Pubblica Istruzione) Livia Genah per la Regione Lazio e Ester Dureghello per la Comunità Ebraica di Roma.

Nella sua prolusione ha ringraziato gli organizzatori per aver fornito alla sua scuola l'opportunità di assistere per primi ad un'esperienza di didattica informale unica nel suo genere; ha ricordato come siano presenti 48 etnie diverse nella scuola in questo inizio di anno scolastico 2009/10 e si è mostrato favorevolmente interessato al progetto realizzato dalla docente israeliana proveniente da una nazione che ha ormai un'esperienza sessantennale nell'accoglienza dell'altro e nell'integrazione scolastica di alunni provenienti da altri paesi.

Dopo di lui, Ziva Fischer ha ricordato le finalità sociali e culturali dell'ADEI-WIZO ed il successo che in questi anni ha riscosso il progetto realizzato in varie città d'Italia.

La Dott.sa Priori inviata dell' Ambasciata d'Israele a sua volta ha ribadito ai presenti, compresi gli alunni intervenuti, con un linguaggio chiaro e persuasivo attraverso un breve racconto (midrash) il rapporto costante che nell'ebraismo esiste tra docenti ed alunni in un clima di fiducia e serenità reciproche.

Sono seguiti gli interventi degli altri rappresentanti degli Enti intervenuti.

Per ultima Angelica Calò ha presentato e commentato un video sul teatro di ragazzi creato da lei in Israele(Teatro Arcobaleno), questo ha concluso la prima parte della mattinata e ha dato l'avvio al lavoro con le classi intervenute.

Gli alunni del secondo tecnico tra i 15 e 16 anni erano 48. L'approccio con loro è strato differente, a seconda della tipologia degli alunni e del loro affiatamento iniziale: si sono messi in circolo, con musica di sottofondo e si è proceduto con tecniche volte a far parlare di se, dell'origine del propio nome, della provenienza famigliare della conoscenza di situazioni in cui districarsi in un paese nuovo senza conoscerne la lingua, la potenza del gesto e dell'espressione del volto in sostituzione della parola.

Tecniche tutte volte a stemperare la paura e la soggezione dell'altro, ad unirsi e a conoscersi meglio (anche tra studenti italiani) ed a divertirsi. E' piaciuto molto il lavoro di gruppi di sculture viventi esprimenti il dolore della partenza, l'abbandono degli amici come emigranti e la non conoscenza del nuovo.

Un questionario anonimo di tre domande, sommministrato al termine della lezione ad entrambe le classi, ha permesso di dedurre che circa il 90% degli alunni è stato favorevolmente colpito.

Gli alunni hanno ritenuto il corso utile per attutire le diversità tra stranieri e lo hanno ritenuto stimolante, soprattutto hanno considereto non comune l'esuberanza della docente a confronto con altri insegnanti ed hanno aprezzarto tutto ciò che attiva lo spirito di creatività e di gruppo.

Paola Sonnino - Roma 12 ottobre 2009

FIRENZE 13 e 14 ottobre 2009 - Facoltà di scienze politiche e
Istituto superiore Ginori-Conti


L’inizio dell’attività è stato il 13 ottobre alle ore 14 presso la facoltà di scienze politiche,l’intervento era stato richiesto dalla prof Maria Grazia Inardu per i suoi alunni della cattedra di Storia d’Israel.

La dott Angelica Edna Livnè Calò era stata invitata per parlare della sua esperienza di educatrice con attività di teatro e animazione con ragazzi ebrei e arabi .La conferenza è stata interessante anche se alcune domande da parte e dei docenti e degli alunni tendevano a portare l’argomento sul piano politico.

La dott.Calò ha voluto chiaramente far capire che non veniva a parlare di relazioni politiche fra Israel e Palestina,ma portare una sua esperienza di promotrice di pace,nel suo Kibbutz al confine con il Libano, coinvolgendo i paesi limitrofi e i loro abitanti ,con queste tecniche ha ottenuto che ogni anno 20 o 30 ragazzi di etnie diverse diventassero amici e collaborassero fra di loro dimenticando l’odio atavico.

La sera stessa presso la Sede A.D.E.I. di Firenze, la dott.Calò ha intrattenuto il pubblico con dei video che dimostravano le buone relazioni stabilitesi fra i ragazzi e lo spettacolo aiutava loro a relazionarsi e a buttare giù le maschere,nel video si mostrava le difficoltà ma anche il desiderio di fratellanza,per cui queste maschere alla fine dello spettacolo vengono tolte definitivamente.

La dott.ha sempre comunicato il suo stato d’animo,come madre di quattro maschi, tre dei quali già nell’esercito e delle difficoltà da affrontare giornalmente durante le varie azioni di guerra a cui dovevano partecipare,pur desiderando la pace e venendo da una famiglia che li aveva allevati con sani principi.

La mattina del 14 eravamo attese come organizzatrici del laboratorio nella scuola Ginori Conti, istituto superiore ad indirizzo biologico-sanitario.La scuola era occupata e temevamo per la buona riuscita dell’attività, ma dopo qualche problema di organizzazione iniziale, tutto è andato meravigliosamente.

Le prime due ore ha visto impegnato un gruppo con 23 ragazzi, dopo un altro gruppo più nutrito di 34.
Dunque una bella affluenza e tanto interesse.Il tema, affrontato dalla . scolaresca sotto la guida della dott, ha utilizzato interessanti tecniche per dimostrare come si possono integrare e far lavorare insieme in uno spettacolo teatrale, tante culture diverse.

La partecipazione alle attività di integrazione fra i gruppi ha dato ottimi risultati e la visione dei video degli spettacoli effettuati ha aiutato a capire meglio che lungo e difficile lavoro ci sia dietro a un’attività volta all’educazione alla pace e ad una sana convivenza.

Grande calore umano sia fra i ragazzi che fra le insegnanti delle classi coinvolte che hanno auspicato una continuazione dell’attività per completare e verificare se i ragazzi avessero ben recepito il messaggio veicolato attraverso le attività .L’A:d.e.i. di Firenze è sempre pronta ad organizzare iniziative del genere per far conoscere meglio sul territorio la nostra organizzazione e le tecniche pedagogiche usate in Israel.

Le organizzatrici,  Gianna Camerini e Anna Curiel

 

Prove di integrazione
Lezioni di integrazione nella scuola Ginori Conti di Firenze con alunni di diverse provenienze e culture:
il modello dell’esperienza israeliana nel progetto
“Una cultura in tante culture” con Angelica Calò Livné. . .

Sorgente di Vita | Rai TV
Durata: 00:05:41 Pubblicato: 08/11/2009

 

MILANO Istituto Professionale Marignoni-Polo 15 ottobre 2009

Il corso è stato seguito con entusiasmo da tanti studenti che in un primo momento sembravano disorientati e disinteressati, ma che, mano a mano che Angelica riusciva a coinvolgerli e motivarli, si sono entusiasmati e hanno iniziato a comunicare anche fra loro, come mai avevano fatto prima.

 

Angelica ha anche cercato di sottolineare la sua provenienza e la realtà del paese in cui vive e lavora, Israele. Lo ha fatto senza enfasi in modo semplice e diretto ed è riuscita dove tante lezioni tradizionali avrebbero fallito.

A Milano si è registrata la partecipazione più eterogenea; ragazzi provenienti da tutte le parti del mondo: Perù,Cina.Senegal, Bolivia, Filippine,Marocco, Egitto, Equador,Mauritius e tanti altri, portatori di culture e modi di relazionarsi estremamente diversi, forse per la prima volta hanno avuto l’opportunità di aprirsi e comunicare con i compagni senza barriere linguistiche o culturali.

Ci sono stati momenti esilaranti e momenti carichi di forte intensità emotiva, abbiamo sorriso e ci siamo emozionati intensamente condividendo per un attimo il vissuto di ognuno dei partecipanti e scoprendo che tutti hanno una storia unica.  Insomma tante culture ma una sola cultura per rispettare l’identità di ogni individuo.

Angelica è stata incredibile e instancabile, e noi insegnanti, non abituati a vedere i nostri ragazzi così partecipi e motivati, abbiamo acquisito un nuovo dato di realtà e forse anche ritrovato un po’ della motivazione che spesso sentiamo venire meno, lavorando in situazioni così difficili e ingestibili.

Grazie Angelica e grazie Ziva sempre presente,attenta a far sì che tutto funzionasse e Angelica potesse veramente dare il meglio in ogni momento.

Voglio rilevare il ritorno positivo per l’immagine di Israele che abbiamo avuto modo di migliorare con un’informazione diretta e corretta della vita israeliana.

Penso che, anche per questa esperienza valga ciò che già avevo pensato quanto come insegnante avevo partecipato qualche anno fa a questo corso e cioè:   “Chi salva la vita salva il mondo intero” beh, forse vale anche “Chi riesce a “educare” anche solo una classe all’integrazione ha già dato una bella spallata ad una intera società in difficoltà.”

Stefania Zevi - Milano 15 ottobre 2009

CONSIDERAZIONI FINALI
Il corso per insegnanti e studenti promosso dall'ADEI -WIZO

LA REAZIONE DEI PARTECIPANTI

Per la realizzazione del progetto quest'anno abbiamo scelto di rivolgerci direttamente agli alunni con alcuni dei loro insegnanti allo scopo di creare un contesto virtuale di compartecipazione. Abbiamo ritenuto che un approccio più immediato ci avrebbe dato la possibilità di sperimentare. In diversi contesti, l'iniziativa e le tecniche utilizzate da Edna Calò e verificare sul campo la loro validità.

Con esempi reali, sperimentazioni e l'apporto dell'educazione informale si è fatto riferimento all'esperienza maturata nello Stato di Israele in questi 60 anni con 200 etnie diverse da integrare nei 6 milioni di abitanti.

La presenza di stranieri in Italia è stimata intorno al 10% che nel 2020 potrà raggiungere il 20%; questa percentuale è stata già raggiunta nelle classi in cui si è svolta l'esperienza sia a Roma che a Firenze, a Milano su 80 alunni, solo circa 20 erano italiani. Realtà quindi molto diverse a seconda delle città e dei quartieri in cui sorge la scuola.

Ho potuto personalmente verificare che i gruppi, anche della stessa scuola si ponevano in modo diverso secondo la loro composizione - una o due classi anche di diverse età - ed Edna grazie ad una particolare intuizione ed esperienza riusciva a modularsi con l'approccio più adeguato riuscendo a entrare in sintonia con ogni gruppo.

Edna iniziava col raccontare “se stessa” la sua storia: l'appartenenza ad un movimento giovanile scoutistico, la scelta di andare a vivere in un kibbutz al confine con il Libano, la nascita di 4 figli, le difficoltà quotidiane, la paura di attentati, l'ansia per i 3 figli nell'esercito.

La volontà di impegnarsi per un futuro di pace, con la creazione di un teatro con ragazzi musulmani, ebrei, cristiani, drusi, che sono riusciti ad accettarsi e hanno creato un gruppo affiatato che condivide la speranza di una pace futura.

Abbiamo potuto vedere tramite un video scene teatrali e interviste agli “attori” che raccontavano la loro esperienza e come erano pervenuti ad accettare “il nemico” divenuto amico.

La presentazione di Edna, la sua storia, il video sul suo teatro, la capacità di entrare in rapporto con i partecipanti, le tecniche usate per formare un gruppo; tutti questi elementi hanno contribuito al risultato dell'esperienza.

Le risposte alle domande dei questionari - anonimi - possono rappresentare un riscontro per una valutazione sulla riuscita del corso, basata sul giudizio dei circa 200 partecipanti.

Le risposte più ricorrenti:

PENSI CHE LE TECNICHE USATE DALLA DOCENTE, IL TEATRO, I LAVORI DI GRUPPO FAVORISCANO L'INSERIMENTO DEGLI ALUNNI IN ETNIE DIVERSE?

  • Sì, perché il teatro e i lavori di gruppo non devono giudicare il colore della pelle o la religione.

  • Abbiamo capito cose che non sapevamo.

  • Mi sono divertita, mi è piaciuto molto e l'ho trovato ben fatto.

  • Favoriscono l'inserimento ma non sempre.

  • Ho sentito commuovermi molto.

  • Conoscersi meglio non solo gli stranieri ma anche fra noi.

  • Ci hanno fatto conoscere i problemi e i pensieri degli altri.

  • Ci ha permesso di abbattere i pregiudizi e confrontarci.

  • Ho avuto voglia di ascoltare gli altri.

TI HA INTERESSATO SVOLGERE QUESTA ESPERIENZA CON I TUOI INSEGNANTI?

  • Mi ha interessato molto a prescindere dalla presenza degli insegnanti.

  • Meglio soli.

  • Anche gli adulti possono imparare dai giovani.

  • Sì, con gli insegnanti, così ha permesso di conoscerci meglio.

  • Così capiscono che siamo interessati a questa esperienza e cerchiamo di cambiare qualcosa.

  • Non ci devono essere gli insegnanti perché non contano assolutamente nulla.

  • Vedere gli insegnanti aprirsi e lasciarsi andare.

QUALE MOMENTO DELL'ESPERIENZA TI HA MAGGIORMENTE INTERESSATO?  

  • Che ha attirato lo spirito di creatività e di gruppo.

  • La danza della pace alla fine.

  • La scultura sull'amicizia.

  • La scultura sul dolore della partenza.

  • Rappresentare un messaggio di pace tra culture diverse e reciproco rispetto.

  • Il perché del proprio nome.

  • Tutto, il laboratorio teatrale, la discussione, la fine.

  • Ho capito che la parola non serve, è il tuo corpo e i tuoi occhi che parlano da sé.

  • Vedere la differenza di emozione da parte di più persone.

  • Abbiamo scoperto che ognuno ha un talento nascosto.

  • Ci siamo aiutati l'un l'altro.

  • Un modo per esternare se stessi.

  • Impari a fidarti di loro • Non ci capiamo con la parola, ci possiamo capire con i gesti.

  • Quando ci ha tolto la timidezza e fatto sciogliere il ghiaccio.

  • Felicità e fantasia.

  • Non c'è stato un momento particolare. Tutte le ore passate le ho trovate interessanti, senza preferenze.

  • Quando Angelica ha spiegato il suo lavoro e tutto ciò che fa.

  • Tutto mi è piaciuto e vorrei ripetere l'esperienza.

  • Nel mondo siamo tutti uguali, nessuno è diverso dall'altro.

  • Ti dimentichi delle guerre e pensi tutto al positivo.

  • Dopo questa esperienza abbiamo capito il senso di tutto ciò.

  • L'improvvisazione e la vitalità della docente. Ci dovrebbero essere più persone come lei.

  • Sì tutto, molto, tantissimo tutti insieme appassionatamente!

SU ISRAELE

  • Ho capito che non dobbiamo fare di tutto una politica.

  • Ho conosciuto cose nuove di Israele che non immaginavo.

Dietro le parole, i pensieri e le emozioni, siamo sicuri che chi ha vissuto questa esperienza si è divertito, la trasmissione “Sorgente di Vita” ha colto i momenti più significativi del corso, speriamo che con questa iniziativa l'ADEI-WIZO abbia costruito un ponte di amicizia e reciproca conoscenza fra noi, gli studenti e gli insegnanti che hanno partecipato al progetto.

Ziva Fischer

 
OTTOBRE 2009