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8 - 15 Aprile 2010  
Beresheet LaShalom a Napoli per  
Lo scambio internazionale:  
“Conosciamoci! Let’s meet
up” 
  
Amesci ospiterà 25 ragazze e 
ragazzi provenienti  
da
Malta, Israele e Marocco a Napoli. 
I giovani saranno impegnati in attività di animazione sociale e di formazione 
sul tema della conoscenza delle tradizioni dei paesi partecipanti allo scambio. 
Lo scambio è stato progettato per far sì che tutti i 
partecipanti, possano attivamente inserirsi nelle dinamiche previste. Pertanto, 
in un contesto di educazione informale e attraverso una metodologia aperta di 
condivisione in gruppo, si proporrà un approccio metodologico finalizzato a 
consentire una facilità di espressione e di relazione interculturale reciproca 
dei partecipanti. 
Per creare un forte spirito comune di gruppo favorendo un 
team work collettivo, si è pensato di esperimentare durante lo scambio attività 
all’aria aperta (outdoor small adventures), proprio con lo scopo di creare un 
clima di grande coesione, di apertura e di vicinanza empatica nel gruppo. 
Tutte queste attività di team work si baseranno sul ruolo 
chiave dei partecipanti che gestiranno da soli le dinamiche con un supporto 
esterno e non direttivo degli animatori. Dinamiche che prevedono dopo ciascuna 
prova in gruppo uno scambio di sensazioni e di emozioni tra i partecipanti. Il 
tutto servirà ad introdurre le tematiche del partenariato euromediterraneo, 
della cooperazione interculturale, dei valori dell’amicizia e della solidarietà. 
Pertanto le dinamiche di outdoor education previste si fonderanno su apposite 
metafore utili a rinforzare il processo di reciproca conoscenza. 
In tutte le attività che si realizzeranno ogni partecipante 
avrà la possibilità di esprimersi liberamente e, poiché la regola sarà quella di 
evitare assolutamente le critiche dirette agli altri partecipanti concentrandosi 
sulle dinamiche degli eventi, si punterà a costruire un clima di ascolto 
reciproco e di apprendimento dagli altri. 
Una delle regole chiave che saranno proposte nelle 
discussioni di gruppo per favorire una comunicazione davvero attiva ed empatica 
tra i giovani partecipanti sarà basata sul metodo del “bastone parlante 
indiano”. 
La tecnica, nata nelle tradizioni dei capi indiani della 
Federazione Irochese, fa si che durante le discussioni parli solo chi ha in mano 
il bastone “parlante” e che possa parlare sino a quando non si senta davvero 
capito e compreso dagli altri, che possono riformulare il punto di vista sino a 
quando chi parla non si senta veramente compreso. A quel punto colui che parla è 
obbligato a passare il “bastone parlante” alla persona al suo fianco 
impegnandosi perché anche essa si senta capita. Sentirsi capiti non significa 
essere d’accordo. 
Significa essere in grado di vedere con gli occhi dell’altro 
e con lo spirito dell’altro, base dell’approccio interculturale e del dialogo 
euromediterraneo. 
In questo quadro un ruolo di supporto verrà svolto dal team 
di animazione e di supervisione del progetto, costituito da animatori in 
possesso di qualificata esperienza interculturale e di specifica competenza 
nelle metodologie poste in essere. OBIETTIVI E PRIORITA' 
Lo scambio nasce in stretta intesa tra l’associazione Amesci (in collaborazione 
con i vari Forum dei giovani in cui sono presenti rappresentanti 
dell’Associazione) e la Fondazione Beresheet La Shalom, conosciuta tramite la 
Comunità ebraica napoletana, partner di Amesci in numerosi progetti di dialogo 
interculturale, di servizio civile e di promozione sociale. L’idea è quella 
mettere in rete e sistematizzare le relazioni internazionali (in particolare 
quelle euro mediterranee) che l’Associazione ha sviluppato in questi anni, 
attraverso le sue attività di servizio civile, di partecipazione a progetti 
internazionali, di cooperazione. Inoltre, stante l’attuale 
particolare contesto socio-politico del bacino del Mediterraneo, in particolare 
in riferimento alla recente guerra tra Israele e Hamas nella striscia di Gaza, 
questo scambio ha lo scopo di contribuire dal basso al rilancio del dialogo 
interculturale (e interreligioso) e del partenariato sociale euromediterraneo. 
In questo senso questo progetto non è che il primo di una serie di passi che 
vedranno Amesci impegnata nel coinvolgimento di organizzazioni giovanili e 
sociali israeliane nella nostra rete di partners europei (maltesi, francesi, 
belgi, spagnoli, romeni, inglesi, greci, albanesi, bosniaci) e del bacino del 
mediterraneo (organizzazioni tunisine, egiziane, libanesi e marocchine). 
Il progetto intende inoltre dimostrare che per le organizzazioni giovanili 
attivamente impegnate nella cooperazione euromediterranea non sono affatto 
venute meno le profonde ragioni poste dietro al processo di Barcellona, processo 
purtroppo mortificato negli ultimi anni dalle tristi vicende internazionali. 
Nella “mission” delle organizzazioni partner che partecipano il presente 
progetto, al primo posto dei valori vi è l’impegno per la costruzione di uno 
spazio di pace, di integrazione e di forte partnership nell’area mediterranea, 
abbattendo barriere, pregiudizi ed ostacoli che dividono realtà cosi vicine e 
cosi lontane. Purtroppo si registra oggi una radicale 
diminuzione delle occasioni di reale scambio interculturale, di dialogo, di 
solidarietà. Le nostre realtà rischiano di allontanarsi nuovamente per scelte di 
politica globale che le associazioni promotrici del progetto ritengono errate. 
In questo contesto complessivo, Amesci e le tre organizzazioni partner del 
progetto hanno sentito il forte bisogno di conoscersi, di poter comunicare ed 
incontrarsi, di coinvolgere i propri giovani in scambi interculturali. Giovani 
che, pur essendo attivamente impegnati nelle rispettive associazioni, non hanno 
sino ad ora potuto partecipare a scambi euromediterranei. Il 
progetto qui proposto intende così favorire l’incontro e la conoscenza tra 
questi giovani, mettendo al centro del dibattito tra i partecipanti il ruolo che 
l’associazionismo giovanile può svolgere dal basso per favorire un nuovo impeto 
che sostenga il partenariato euromediterraneo. Intorno a 
questo filo conduttore si realizzeranno tutte le attività interculturali 
concordate del progetto che vedranno i partecipanti attori chiave di un processo 
di reciproca conoscenza e di vita in comune in gruppo. Gruppo 
che, nell’approccio più volte esperimentato da Amesci e dai partner del 
progetto, si porrà l’obiettivo di valorizzare tutte le identità delle 
organizzazioni e dei partecipanti, in un processo autodiretto. Un processo che 
tenterà al tempo stesso di immaginare durante la realizzazione delle attività 
sia nuove idee nel campo del partenariato euromediterraneo, sia di pianificare 
la costruzione di iniziative di rete sul tema della promozione di una nuova 
comune identità che avvicini le due aree del mediterraneo.  |